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Maggio 2015

CHIAMATA DIRETTA DEI PRESIDI

Un poco di storia, due casi di Presidi che si ritrovano nelle difficoltà degli anni di piombo e vengono premiati dal Provveditorato a dirigere scuole maxi sperimentali che hanno potere assoluto sulla ricerca del personale a chiamata diretta e possono costruire il proprio Collegio dei Docenti a loro piacimento. Risultato? Poca differenza dalla scuola di oggi perchè se non fosse perchè avevano dei piani di studi personalizzati non sarebbero state scuole diverse dalle altre. Per interderci: lascuola migliore non la fa il dirigente ma la popolazione, la cultura degli iscritti ed i programmi personalizzati.
LICEO CASTELNUOVO DI ROMA QUARTIERE TRIONFALE.
"La scuola moderna, tutta di prefabbricati, ci accolse nelle sue braccia da quando entriamo in prima "B" nel settantatré a quando la lasciammo nel settantotto. 
E si, allora al Castelnuovo si respirava un'aria molto diversa da quella degli altri licei più blasonati del centro.
Ricordate poi “Lollo libero” scritto su tutti i muri e sulle copertine di Lotta continua? al momento dell'arresto Achille Lollo (autore del famoso rogo di Primavalle) non ha ancora compiuto 22 anni, ma è già molto conosciuto nelle fila della sinistra extraparlamentare. Comincia la sua militanza politica proprio nelle aule del nostro liceo. E uno dei leaderini sempre in testa alle manifestazioni organizzate all'interno del liceo. Nel dicembre 1971 era stato denunciato per danneggiamento aggravato insieme ad altri 19 studenti. Di quell’attivista di Potere Operaio noi ne conosciamo fortunatamente solo le gesta non tanto eroiche ma dei problemi con il Preside Prof. Scirpa si. Venne trasferito dal Provveditorato forse per premio a dirigere al XIV liceo scientifico di Roma attuale Liceo Peano e con superpoteri.
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE GALILEO GALILEI DI ROMA QUARTIERE VITTORIO
Negli stessi anni era Preside il Prof. amicarelli, a seguito delle facinorose azioni scolastiche e di un diverbio con il personale fu attaccato da un commando che diede fuoco alla sua abitazione e per sua fortuna l'incendio fu spento grazie all'intervento di mia madre che passò il tubo dell'acqua per spegnere l'incendi altrimenti sarebbero stati guai seri. Venne trasferito dal Provveditorato forse per premio a dirigere all'Istituto Tecnico Industriale Galileo Ferraris con i superpoteri anche lui.
Quali erano i superpoteri? Organico di istituto riservato, chiamata diretta dei docenti a domanda o chiamata anche se solo esperti cioè non laureati e abilitati, per fare una scuola di eccellenza. Organico con 14 ore di cattedra e 4 ore a disposizione per supplenze brevi, pino personalizzato di insegnamento concordato a livello nazionale nelle riunioni di Maxi Sperimentazione. Piccola autonomia amministrativa che nei Licei normali era assenti, completa autonomia amministrativa negli Istituti Tecnici.
Cosa è rimasto di quella sperimentazione? LA BUONA SCUOLA DI RENZI.
Ma qualcuno ci ha interpellato in merito? Ma il Ministro ha fatto una chiamata diretta a tutti isuoi lavoratori per sapere se e come avrebbero visto la loro scuola del futuro? Intendo una chiamata obbligatoria? La mia e l'altrui esperienza non serve al Ministro Giannini? La scuola di quel periodo già l'ho detto era forse migliore per i contenuti dei programmi sperimentali e non per le chiamate dirette e per gli specialisti. Sono amareggiato ma se si elimina la collegialità dalla scuola si elimina il contraddittorio e la libertà educativa. E non ditemi che la scuola di qualità la fa il Dirigente che sceglie perchè non andremo molti lontani.

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L'autonomia della scuola e la sua privatizzazione

Nel corso della mia carriera scolastica si sono avvicendati tanti colleghi, presidi, dirigenti, segretari, dsga, bidelli, ata e chissà quante altre sigle dovranno definire gli operatori della scuola. 

Salvo rarissimi casi, di solito caratterizzati dalla immobilizzazione nel ruolo di docente che dopo tanti anni perde gli entusiasmi nei confronti del lavoro che effettua, non mi è mai capitato di incontrare docenti incompetenti o incapaci di interagire con gli studenti.

Ho quasi sempre trovato colleghi che amano il proprio lavoro ed a costo di grandi sacrifici personali si sono aggiornati ed ahnno condotto pratiche di qualità con i loro alunni.

Qualche volta ho vissuto atteggiamenti punitivi nei confronti dei ragazzi o bocciature che avrebbero potuto essere indirizzate verso un abbandono scolastico in itinere ma che comunque sarebbero risultate fallimenti.

Ogni ministro ha voluto lasciare il segno per passare alla storia coronando il sogno di protagonismo confondendo i suoi lavoratori e disorientando gli alunni.

Il postulato della pubblica istruzione "ogni ministro è peggiore del precedente" purtroppo si è mantenuto.

L'articolo 33 della costituzione italiana sancisce che:

L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.

La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.

Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.

La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.

E` prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale.

Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.

L'articolo 34 della costituzione italiana sancisce che:

La scuola è aperta a tutti.

L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.

I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.

La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.

L'autonomia scolastica che si vuole far passare come una panacea per la realizzazione di piani di studi personalizzati e ricerca del personale non è altro che il primo passo della privatizzazione della scuola statale.

Già oggi gli istituti e licei si sostentano e realizzano servizi per gli alunni per mezzo del così detto "contributo volontario" che in pratica è una tassa indiretta per i genitori degli alunni.

Realizzando il piano dell'autonomia, lentamente anche le scuole dell'obbligo verranno portate ad essere finanziate dai genitori degli alunni anche se la costituzione la prevede gratuita.

La focalizzazione della riforma sul concetto di merito è solo una illusoria e demagogica proposta che non ha ragione di vittoria perchè la qualità dell'insegnamento si ottiene solamente per mezzo della personalizzazione dei programmi e degli obiettivi di insegnamento; questa non è una mia opinione ma la risultanza delle pratiche di sperimentazione dei licei maxi sperimentali relalizzata per anni in Italia.

La chiamata diretta degli insegnanti è un altro bluff in quanto i criteri di valutazione del merito dei docenti così come proposti in questa riforma non è attuabile, è faraginosa e irrealizzabile.

La necessità di reperire fondi per la crisi finanziaria porterà ad un ulteriore aggravio lavorativo per i docenti che già devono ogni anno assumersi altre incombenze come la compilazione dei PDP.

Se oggi il governo propone di investire nella scuola è perchè la situazione degli impianti scolastici in Italia è per cetti aspetti disastrosa e pertanto mettere in chiaro i fondi da spendere è un ottimo viatico per ufficializzare una falsa bontà della riforma. Certe spese del resto sono irrinunciabili.

Con l'autonomia della scuola lo stato pian piano sarà legittimato a non fornire software, sussidi, manutenzioni ordinarie, e sopratutto criteri di qualità.

La scuola non è mai stata certificata dallo stato ne mai lo sono stati i suoi dipendenti, nessuna impresa di qualità si sognerebbe di fare questo in tempi moderni.

Pertanto sono profondamente amareggiato da quste forme di squalificazione della scuola italiana che nel giro di 15 anni è stata modificata, ridotta, squalificata e distratta dai criteri di economia e risparmio senza considerarla come unica alternativa alla crescita sociale e culturale del paese.

 

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