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Marco Pettinelli

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Le Mafie, da un articolo di Gratteri: “Le mafie stanno dominando l’Italia e l’Europa”

“Sono 25 anni che urlo che il problema non è la Calabria, la Puglia, la Campania, la Sicilia: le mafie stanno dominando l’Italia e l’Europa“. Così Nicola Gratteri, procuratore aggiunto della Repubblica di Reggio Calabria, commenta a “Prima di tutto”, su Radio 1, le inchieste sulle infiltrazioni mafiosein Expo 2015: “Anzi, stanno colonizzando l’Europa. Non c’è niente di nuovo. Sono 40 anni che ‘ndrangheta è presente in Piemonte, da 30 in Lombardia. Eppure, 4 anni fa, il prefetto di Milano ha detto: ‘dov’è la ‘ndragheta, fatemela vedere’. Il sindaco di Milano ha detto sempre 4 anni fa: ‘qui non c’è la ‘ndrangheta’: dopo 20 giorni abbiamo arrestato 300 persone. Per anni gli uomini delle istituzioni hanno negato l’esistenza del problema; almeno adesso hanno il pudore di stare zitti. Il problema dunque questo: gli uomini delle istituzioni non ammettono l’evidenza, non dicono: il Re è nudo“. “Prima che si iniziassero i lavori per Expo, prima che si iniziasse la Torino-Lione – ha continuato Gratteri- io ho detto: le mafie sono lì dove c’è da gestire denaro e potere. Non è possibile che in operazioni cosi grosse, ‘prestigiose’, dove ci sono soldi e potere, non si annidino le mafie. E’ anche un fatto di prestigio: io c’ero. Non è solo un fatto economico, è una dimostrazione di forza da parte delle organizzazioni criminali essere presenti nelle Grandi Opere. Che dovrebbero essere, usiamo il condizionale, la vetrina dell’Italia nel mondo. Ma dobbiamo continuare – ha precisato Gratteri – non possiamo dire: fermiamo tutto. Ormai, se non altro dal punto di vista dell’impatto ambientale, il disastro è stato fatto; vedo dappertutto colate di cemento, quindi si tratta di riempire queste colate. Se l’opera da fare la si ritiene importante per il rilancio, come volano per l’Italia, l’opera deve essere fatta. Uno Stato democratico non può dire: non facciamo una tale opera perché così si ingrassano le mafie. Fare queste equazione significa il fallimento dell’idea stessa di Stato. Il problema della presenza delle mafie è solo di regole, se la mafia è più forte rispetto a vent’anni fa perché più ricca, vuol dire che non sono state fatte quelle modifiche normative, i militari le chiamano ‘regole d’ingaggio’, per le quali non è conveniente delinquere. Noi dobbiamo fare tante modifiche normative che non rendano conveniente delinquere“.

Guerra fredda, terrorismo indotto, golpe taglia governo.

Come gli americani hanno voluto il cambio al vertice del governo nel 2011 e la nomina di un loro sponsor senza la legittimità del parlamento, così escono le toppe della strage delle torri gemelle. Gli assassini che hanno realizzato le stragi non volevano la distruzione totale delle torri ma solo di alcuni piani.... diciamo che gli ha detto male.
Putin sta progettando di rilasciare prove che dimostrano come l’11 settembre sia stato un lavoro interno.
Mentre le tensioni tra Stati Uniti e Russia rimangono ad un livello elevato paragonabile solo a quello della guerra fredda, sembra che Putin ne ha avuto abbastanza dei capricci di Obama. Diversi analisti hanno recentemente ipotizzato che, per mettere Obama al suo posto, una volta per tutte, Putin si è organizzato per rilasciare le prove (ad esempio immagini satellitari) nella sua posizione che riveleranno che gli attacchi terroristici dell’11 Settembre sono un lavoro interno.
Questi cosiddetti “lavori interni” sono meglio conosciuti come attacchi falsa bandiera appositamente e strategicamente progettati in modo tale da ingannare il pubblico e costringerlo a pensare qualcosa che non è vero. In altre parole, i funzionari americani avrebbero progettato di eseguire un attacco contro l’America e la sua gente per farlo apparire come se una certa entità nemica avesse effettuato l’atrocità, la strage dell'11 Settembre.
Questo è solo il caso in cui l’America ha dimostrato interesse nella patria del gruppo attribuito. Come molti hanno spiegato in precedenza, da entrambi i lati gli Stati Uniti avevano un interesse pesante sul petrolio e si pensa quello sia stato il motivo per presunti attacchi sotto falsa bandiera.
Diversi casi documentati sono stati esposti mostrando che questo non sarebbe nulla di nuovo per i militari americani per il perseguimento di interessi egoistici. Stando così le cose, sembra come se il resto del mondo stia diventando stanco dell’impatto che America sta avendo e del modo in cui svolge la sua agenda. 
Nel tentativo di giustificare il governo per quello che avrebbe fatto uccidere gli americani nel tentativo di invadere altrove e poi uccidere cittadini ovunque si trovino – alcuni hanno minacciato di far trapelare dettagli militari per esporre le atrocità americane. La più recente speculazione è caduta su Putin che ha detto di avere alcune immagini satellitari che dimostrano, senza ombra di dubbio, che l’America è stata complice di un attacco di falsa bandiera.
Presumibilmente dimostrando che gli attacchi dell’11 Settembre sono stati eseguiti da funzionari americani – bene, si possono immaginare le ripercussioni. Tutta la fede e fiducia nel governo sarebbe disintegrata, tumulti scoppierebbero per le strade e, forse, avrebbe inizio una rivolta civile.
Detto questo, immaginate come verrebbe vista l’America sulla scena mondiale. Un facile bersaglio per gli estremisti islamici o forse un cambio di gestione da parte di una superpotenza concorrente straniera? Anche se questi scenari possono essere temporanei, potete immaginare come altre forze potrebbero facilmente approfittare di una tale situazione. Ma nel frattempo i cowboy si sono prodigati a far cadere il governo Italiano in quanto troppo vicino alla Libia ed alla Russia con i quali aveva pensato di fare affari per quanto riguarda il gasdotto nel mediterraneo e gli approvvigionamenti di petrolio dalla Libia.

Il Fondo di Redenzione Europeo, un altro problema per l'Italia

Le specifiche tecniche di questa altra alchimia che nel caso di un peggioramento della situazione economica italiana ci condizionerà in maniera disastrosa.

E.R.F.
Il Fondo di Redenzione Europeo ( E.R.F.) , creato senza nessun mandato popolare, è stato voluto da personaggi celebri quali Angela Merkel, Cristine Lagarde, Mario Draghi, Josè Manuel Durão Barroso, Hermann Van Rompuy ,Olli Rhen , Jean Claude Juncker. 
Lo scopo di questo fondo nella loro visione contorta è quello di redimere gli stati membri dell'unione dal debito pubblico che è visto come il male, praticamente il peccato orginale.
Il paese che pagherà il prezzo più alto è l'Italia, con un debito che nel 2013 ammontava a 1013,33 mld. di euro. 

CONSEGUENZE
I preziosi beni storici e artistici sono in pericolo in quanto saranno usati per pagare questo debito. L'azione è già partita con l'approvazione, da parte del Governo Renzi, del piano di privatizzazioni statali di Enav e Poste Italiane che dovrà essere convertito in decreto entro il prossimo mese di giugno.
A seguire toccherà ad altri enti come Eni e Finmeccanica.
Seguirà l'aumento dell'Iva e arriveranno nuove pesantissime manovre finanziarie.
Questa quota capitale così prodotta confluirà nel Fondo di Redenzione Europeo amministrato dal Consiglio degli undici.
sovranità stati a rischio
Fondo di redenzione
CASI DI INSOLVENZA
Dunque, se fino a qui non vi siete ancora indignati non avete ancora visto tutto.
Il peggio arriva adesso!
Sapete che succede se uno stato non paga la sua quota al Fondo di Redenzione Europeo?
Basta leggere quello che dice l'articolo 10bis circa l'assoggettamento di uno Stato membro a tutela giuridica.
In base a questo la commissione degli undici sopra richiamata può porre sotto tutela giuridica tale Stato.
Praticamente si azzera così la sovranità di uno stato, decretandone il fallimento !!!!
Questa risoluzione che è denominata Gauzes dal nome del relatore entrerà in vigore dal 2017.
Lo Stato insolvente viene commissariato, spogliato di tutte le sue riserve di oro.

DEDUZIONI 
Ogni nuovo trattato di questa Unione Europea ( MAASTRICHT, LISBONA, VELSEN, M.E.S., FISCAL COMPACT, E.R.F. ) pone sempre limitazioni alla sovranità e alla autodeterminazione dei popoli, condannando i paesi sempre meno competitivi a politiche di austerità sempre più stringenti e debilitanti.
Apparirà chiaro ora come l'Unione Europea non sia ciò che ci era stato promesso, ossia una comunità di stati dove si sarebbe dovuto prosperare più tranquillamente, quanto piuttosto una sorta di dittatura economica che riconosce solo il libero mercato e lo spread, anziché la libertà e la democrazia.

L'immigrazione è un problema di stato

Dire che il governo incoraggia l'immigrazione clandestina con l’operazione Mare Nostrum che è fallita non è un ossimoro; non ha alcun effetto deterrente e aiuta i trafficanti libici ad arricchirsi come dimostra l'ennesima strage del mare di ieri che ha lasciato centinaia di poveracci in balia degli squali. Le azioni sviluppate fino ad ora si sono basate su politiche dell'emergenza e non dello stato di fatto. Dobbiamo ringraziare i "fratelli d'Europa" e i "fratelli d'America" che hanno fatto di tutto per scardinare i sia pur terribili governi del Nord d'Africa invocando libertà e democrazia e portando il mediterraneo ad essere una polveriera sempre attiva. Per scongiurare l'oleodotto e il gasdotto in Siria e nel Nord d'africa e annetterlo al Nord Europa hanno destabilizzato milioni di persone. Noi Italiani sudditi e poveri di iniziativa in questa vicenda abbiamo aderito sia pur "ob torto collo" ma ora siamo la nazione che soffre di più in questo Mare Magnum di orrore. Nulla è bastato fino ad ora per fermare l'implacabile tratta di povere popolazioni che inermi di fronte al desiderio di vivere una vita normale si sottopongono a ricatti, sofferenze e morti. La posizione dell'Italia doveva essere molto più dura e chiara e non suddita e gregaria in questa vicenda. Dovevamo porre delle condizioni chiare e concrete per evitare questi disastri. Dovevamo dire chiaramente che gli immigrati non sarebbero dovuti restare nel paese di sbarco come dice la UE ma avrebbero potuto circolare in tutta la comunità come alla fine fanno. Dovevamo modificare la legge sull'immigrazione scandalo che ci governa oggi e ci crea difficoltà enormi. Dovevamo attivare le centrali controllo coste che 15 anni fà sono state programmate e che oggi funzionano a scartamento ridotto. In sostanza su queste problemativhe siamo e, se non cambieranno le regole, resteremo un paese fantccio succube degli interessi sporchi e schiavisti dei paesi di occidente.

Da un articolo di Panorama si legge: Ne sono sbarcati 43 mila l’anno scorso, 25 mila nei primi quattro mesi di quest’anno e in 800/900 mila aspettano di imbarcarsi inLibia per venire in Italia con l’aiuto della Marina Militare. A questi vanno aggiunti quelli che non arrivano, che muoiono in mare come i 200 di ieri.

L’Operazione Mare Nostrum varata nell’ottobre scorso dal governo Letta e riconfermata lunedì dall’esecutivo guidato daMatteo Renzi è riuscita ad evitare altri tragici naufragi ma con le sue cinque navi da guerra più elicotteri, aerei e droni non hanno mai scoraggiato i flussi migratori nonostante le assicurazioni in tal senso fornite sei mesi or sono dai ministri di Interni e Difesa Alfano e Mauro .

Gli ordini impartiti alla Marina sono di raccogliere in mare i migranti salpati dalla Libia e portarli in Italia. Nulla di meglio per incoraggiare un incremento dei flussi specie se si considera che solo l’Italia li accoglie in massa. Un vero regalo ai trafficanti a cui basta mettere in mare i barconi con pochi litri di carburante poiché dopo poche miglia pensa a tutto la Marina Militare al costo (per il contribuente italiano) di 9,5 milioni al mese solo per i costi di gestione delle navi più altri 210 milioni da novembre (ma già finiti) per l’assistenza ai clandestini, o almeno a quelli che non fuggono dai centri d’accoglienza per vagare per l'Italia o cercare di raggiungere altri Paesi europei.

"Il sistema di accoglienza per i migranti è al collasso, non abbiamo più luoghi dove portarli e le popolazioni locali sono indispettite dal continuo arrivo di stranieri" ha detto ieri Giovanni Pinto , direttore centrale dell'immigrazione e della polizia di frontiera, in un’audizione alle commissioni Difesa ed Esteri riunite del Senato.

Dopo aver messo in guardia dai rischi di una nuova ondata di profughi in arrivo sulle coste italiane Pinto ha annunciato la messa a punto di "un piano per assicurare ulteriori 50 mila posti”.

Avanti c’è posto, sembra quindi essere lo slogan del governo che nel vertice sull’immigrazione di lunedì non è riuscito a decidere nulla di concreto se non chiedere di nuovo a ONU e Unione europea di intervenire in aiuto all’Italia accogliendo e assistendo i migranti. Inutile attendersi supporto da europei e Nazioni Unite e del resto l'eventuale (ma improbabile) disponibilità di altri Paesi ad accogliere clandestini non farebbe che ingigantire i flussi e i conti in banca degli schiavisti.

Anche il ritiro della flotta, chiesto a gran voce da Lega Nord e Forza Italia, non risolverebbe il problema ma provocherebbe la ripresa dei flussi verso Lampedusa. Al governo italiano spetta però l’onere di salvaguardare gli interessi nazionali e di esercitare il principio che non può essere concesso a chiunque lo voglia di raggiungere il territorio nazionale illecitamente. Il governo continua a sostenere che Mare Nostrum è una missione "a termine" ma senza un cambio di rotta radicale  il numero di clandestini che sbarcheranno in Italia dipenderà solo dalla quantità di imbarcazioni disponibili in Libia.

Eppure la presenza di grandi unità della Marina Militare consentirebbe a Roma di agire, invece di invocare invano l’aiuto internazionale, obbligando la Libia a riprendersi gli immigrati. Navi e fucilieri di Marina, oggi costretti a operare come complici indiretti degli schiavisti, sono perfettamente in grado di assumere il controllo di un tratto di costa libica sbarcandovi gli immigrati e invitando Ue, Onu e organizzazioni umanitarie a prestar loro assistenza. In pochi giorni si otterrebbe lo stop ai flussi migratori o almeno una loro forte riduzione perché nessuno è disposto a pagare i trafficanti sapendo che si ritroverà sulla sponda africana del Mediterraneo.

Questo è l’unico modo per impiegare correttamente in termini di credibilità e deterrenza gli strumenti militari messi in campo per l’Operazione Mare Nostrum tenuto conto che il fermo degli oltre 200 scafisti bloccati in questi sei mesi dalla Marina non ha avuto alcuna influenza sui flussi migratori illegali.

Il governo italiano sostiene che la Libia non sia in grado di collaborare perché non ha il controllo del territorio ed in effetti il Paese è nel caos al punto che ieri miliziani sono entrati in Parlamento impedendo la nomina di un nuovo premier. Ciò nonostante è evidente che le autorità libiche si prendono gioco di Roma e sono almeno in parte colluse con i criminali che gestiscono i flussi di migranti. Non si spiegherebbe altrimenti perché Tripoli abbia inviato l’esercito a presidiare i porti petroliferi per cacciare i miliziani e riprendere l’export di greggio ma non fa la stessa cosa nei porti utilizzati dai trafficanti.

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